ZONA PRIMA. — § 1. DESCRIZIONE DEL TERRENO 47 a macchia, al pari degli alti ripidi fianchi, inferiormente nudi e franosi, in ogni senso incisi da numerosi torrentelli. Tale nelle sue lùtee generali l’aspetto orografico di quella regione collinosa : quanto alle condizioni idrografiche già abbiamo accennato alle principali valli onde è solcata questa porzione dell’Istria, e rimandando per maggiori particolari al § 2, ove son descritte le strade, diremo qui brevemente delle due maggiori valli, del Dragogna e del Quieto. Il Dragogna, la cui testata incide profondamente il ciglio calcare sopra Socerga, corre stretto fra ripidi fianchi boscosi sino ai piè di Carcauzze, donde la sua valle allargasi sensibilmente sino a raggiungere un’ampiezza di quasi 3 km. nelle saline di Sizjole, al confluente del Grivino, che origina dai fianchi di M. Maglio. L’alveo in quest’ultimo tratto del suo corso ha larghezza media di 5-8“, fondo melmoso, ripe erose, alte 34m. Ordinariamente povero d’acqua, d’estate ingrossa per subite piene, durante le quali rimane talvolta allagato il fondo della valle, in ispecie nelle praterie ad oriente di Castelvenere. Sin verso Merischie ne è facile il guado; più a valle la natura del fondo, le erte ripe lo rendono incerto e malagevole ; le rotabili di Pirano e di Capodistria lo attraversano su robuste arcate in cotto. 11 Quieto origina da parecchie sorgenti a SE. diPinguente, presso S. Giovanni : largo tributo gli arrecano inoltre parecchi valloni che scendono dai fianchi del sovrastante altipiano carsico, però ordinariamente non attivi che dui-ante le pioggie. Il fondo della valle nella conca di Pinguente, largo da 4-600m, è rivestito da campi e prati, sui quali muoiono con dolci pendici le propagini coltivate di S. Anna e di Draga, mentre il versante sinistro vi cade con ripidissimo fianco boscoso. Di poi la valle si rinserra in una stretta di 60-80™ appena fra erte pendici rocciose sino a Sovignaco, donde e sino al mare