C0STITUZI0SE GEOLOGICA E STRUTTURA TOPOGRAFICA 3 d’acqua in questa prima regione è meno vivamente sentito che nella porzione più meridionale. Nella seconda zona prepondera il terreno calcare, generalmente ricco di fossili, fra i quali le nummuliti sono le più numerose. Fra gli strati calcari, quasi sempre paralleli, e talvolta dello spessore di 150m, s’accumularono i filoni di lignite che attraversano quasi tutta l’Istria. Uno strato di terreno sidcrolitico (terra rossa (1) ), ricopre, però non ovunque, con vario spessore codesta regione: sugli altipiani del Carso esso è appena accennato dal coloramento superficiale dei detriti calcari, mentre in questa porzione dell’Istria ha uno spessore medio di 3m, con un massimo di 7 verso la punta Salvore. Terreno irregolarmente ondulato, assai piìi depresso del precedente, a piani, a poggi, con frequenti abbassamenti ini- (1) Varie furono le ipotesi create a spiegare la formazione di questo strato di terra rossa. Chi la considera come un deposito alluvionale, o lacustre, o fluvio-glaciale: chi come un detrito di calce frammista al bolo, il quale per consueto ò scomposto, ed in tale stato prende un magnifico color rosso. Molti ancora considerano la terra rossa come deposito formatosi sotto il mare, nel primo periodo del miocene, da un fango ricco di ossido di ferro, essenzialmente alluminoso, privo affatto di carbonati, in conseguenza dell'azione di vulcani di fango e di salse sottomarine. Sembra però che la maggior parte dei geologi vada ora accostandosi all’opinione che la produzione di codesta terra rossa sia dovuta a cause esogene. Le acque sciogliendo il carbonato di calce dei calcari lascierebbero come residuo alla superficie del suolo i sali ferrici o ferrosi in questo contenuti. Questi sali ossidandosi ed idratandosi si ridurrebbero ad ocra più o meno ferrifera (Vedasi nota «del prof. Ta-ramelli letta al R. Istituto Lombardo il 29 aprile 1880. DelTorigine della terra rossa sugli affioramenti di suolo calcare).