LIBRO DUODECIMO. 62,rj àcil’Imperio pofnife. Haveva dopo ritornato alla Porta, come fogliono gli huomini grandi impor legge al genio , & al fenfo, abbandonato le deiitie, e il vino, c riaifunto l’at-tentione primiera al governo. Fù perciò fuo principal penile*-ro, procurar la riconciliatione ‘del Rè -con la Madre ; e voleva fotto colore di caccia concertare un’ abboccamento , in cui venendo la Sultana a vederlo, fi difponeflc a fagrificare alla morte i figliuoli j & in' cafo , che refrtteifc ,-haVeva forfè peli-fiero di trattenerla, e punirla. Ma ella fcansò accortamente con ifcufa di non poter abbandonar il Serraglio, dov’ cfa da’Gianizzeri coftituita catitrone , c cuttode della vita de’figli. Riufcì tuttavia al Viiir d’indebolire il di lei partito, levando dal Serraglio i più confidenti, eh’ erano il fuo Chieca-jà, & il Chislar Agà, il che confeguito, concepì fperanza di poter abbatterla quando velette . Non di fa ma va trattanto , che la reciproca gelofia d’ ambedue quei partiti li ferviffe di appoggio per fottenerii nel potto. Degli affari ifranieri fe gli affacciavano due grandiflìmi oggetti, 1’uno della Polonia, dove il Rè di fpirito debole, e gli animi del Regno divifi invitavano ad ampiilìmi acquiiti, tanto più facili, quanto che il Dorocenfco fatto capo de’ Cofacchi rubelli, fupplicava la pro-tettion della Porta contra 1 Hanenfco Generale de’ fedeli della Corona. L’altro appariva nell’Ungheria , dove alterati i Protettami per qualche feverità praticata in materia di religione , e generalmente i popoli non contenti dello ftato pre-fènte , inclinati alle novità, e poi nelle novità ifteife confu fi, iollecitavano i Turchi a riceverli fotto 1’ombra del loro favore . Dopo la pace conchiuià dall’ Imperatore fenza faputa degli Ungheri con tanto pregiudicio del Ior’intereife , la maggior parte de’ principali, credendoti per ogni verfo perduti , liave-vano dato luogo a turbolenti penfierij e per natura facendo quella natione facilmente paffaggio dal difgutto alla difpera-tione , bramavano con'precipitofi configli prevenir la ruina comune , ttoltamente credendo di porfi in libertà coll’ajuto dell’ armi Ottomane , che, potto in mifera fervitù tutto il Tettante del Regno, s’ havevano fatto conofcere nemiche non meno quando foccorrono , che quando aflalifcono . Si aggiungeva in alcuni il difgufto di non haver confeguito i premii fperati per H. Nani T. IL R r i lo- Torbidi della Pollo* ni a , e della Ungheria..