- 387 — dini a rompere ogni indugio e a passare il Po al più presto. E il passaggio si effettuava infatti l’8 luglio in tre punti, a Carbonarola, a Ser-mide e a Fellonica. Il presidio di Rovigo abbandonava la città nella notte fra il 9 e il 10 e si ritirava su Padova, non senza prima aver fatto saltare i forti e distrutti i ponti sull’ Adige, sul canal Gorzone e sul Bacchiglione. (1) L’arciduca Alberto intanto, generalissimo dell’ armata austriaca del Sud, sebbene riluttante, dopo un vano tentativo di opposizione, pressato dagli ordini del— l’imperiale suo congiunto, cominciava a ritirare le sue truppe dal Veneto, lasciando guarnigioni soltanto nelle fortezze del quadrilatero, a Venezia e a Palmanova, avviandosi al Danubio per la via del Tirolo. (1) « La campagna del 1866 in Italia, redatta dalla Sezione storica del Corpo di Stato Maggióre » Róma, Voghera, 1875 - vói. Í. pag, 94.