— 421 — il reggimento 'Wimpfen con le quotidiane sue provocazioni metteva a troppo dura prova la pazienza della pacifica popolazione, s’ebbero a lamentare gravissimi guai. Quivi (a Verona) una donna, Carlotta Aschieri, tranquillamente seduta a un caffè col proprio marito, restava uccisa a colpi di baionetta, e parecchi cittadini venivano malmenati e feriti, ed altri senza alcun motivo arrestati, e fu soltanto per il rapido ed e-nergico intervento di quell’autorità municipale, se poterono esser evitate conseguenze peggiori. Fu allora che il Comitato veneto centrale, per mano del dott. Coletti, indirizzò al Presidente del Ministero italiano, barone Ricasoli, una fiera protesta in difesa delle maltrattate popolazioni dominate ancora dall’Austria chiedendo provvedimenti a tutela deil’ incolumità loro e dell’offesa dignità nazionale.