i658 AJfedio e prefa di Doncbcr-che. Infirmiti i* Luigi xiv. La Rtirta madre efor-t* il larini a /¡ahilire ¡a pace con gli Spagnuoli . 418 DELL’ HISTORIA VENETA fortuna, bene fpeito laiciarono indubbio tra’reciprochi danni qual fuiTe la forte del vincitore , ò del vinto. Finalmente quando l’afpetto della difeordia più fiero fi dimoftrava , potemmo una volta a’ popoli Chriftiani quafi d’improvifo an-nuntiare la pace. Tragittato di qua del mare 1’efercito In-glefe , & unitofi co’ Francefi , fù pofto in Fiandra 1’ aifedio alla famofa città di Doncherche. Don Giovanni d’ Auftria, che comandava 1’ armi Spagnuole infieme col Principe di Con* dè , tentò di portarvi foccorfo j ma data battaglia fopra le Dune , reftò con memorabile colpo feonfitto. La piazza in con-feguenza cade, e fù dalla Francia al Cromwel ceduta. Pareva gran fatto, che quella Corona riftabiliffe di qua dal mare gl’ Inglefi , provati già tanto infetti, e ne’ fecoli feorfi con tanto ftudio fcacciati 3 e perciò molto fi biafimava, che affittendo il Cardinale pcrfonalmente all' imprefa, può dirfi per mano fua agli heretici confegnato fuife luogo di tanto momento, in cui abolito il Cattolico culto, l’apoftafia della lede vi ftabiliife l’afilo . Il Mazarini però all’altrui opinione preferendo i proprii vantaggi, fe ne gloriava , come di un colpo d’ingegno , c’ haveife levato il Cromwel agli Spagnuoli di braccio, mentre credevano efìì di tenervelo ftretto con ampie offerte, e vantaggiofi partiti. Con ciò pareva difperata la pace , quafi che non fuife più in poter della Francia fcioglierii dagl’ Inglefi con feparati maneggi ; rnà il Cielo difponendo altrimenti ne fpianava la ftrada. Il Rè Lodovico, che durante l’attedio fi trattenne vicino a Doncherche , nell’aria infalu-bre del mare .contraile tal morbo, che ridotto agli eftremi, appena follcvate le forze con violenti rimedii, potè rimetter-fi in buona falute. Ne’ periodi pericolofi del male, la Reina fua madre , haveva con lagrime, e voti implorato 1’ affiftenza Divina ; e tenendo tal colpo per avvifo celeite, che l’ammoni fle a rifparmiar una volta Io fpargimento di tanto fangue innocente, & anteporre la Religione, e Io fiato alla politica di fagaci miniftri ; chiamato a sè il Cardinale, gli difse:C^’ b avendo ella, per foftener la di luì fortuna arrijcbiato collie* gno sè fteffa , e coli intereffe della fua cafa trafcurato la propria gloria, voleva al prefente per gratitudine, (j1 obbedienza non altro eftger da luì, fe non ebe flabìliffe con gli SpA- gnuo-