1657 Apparet-tbi dì guerra fatti dal Ture». Tcpal Getterai di mare de' Turchi. XJfcita de' Turchi ver-fo il Tene-de . Lacere Mocenigo Cenerai di mare vi a Scio, dove ferprenie una parte delta Caravana del Cairt. 3 So DELL’ HISTORIA VENETA ditioni conciliando^ applaufo , confolidò appretto tutti col timore la veneratione, e ’1 rifpetto. Fece morir fenza ftrepi-ro, & uno alla volta i più feditiofi : perciò inforto un giorno certo tumulto tra5 Gianizzeri , e gli Spahì , occupati recando alcuni il ti, e piazze di Coftantinopoli, egli chiamati i Capi a sè , così Severamente gli ammonì a non preftar al tumulto fomento , che anzi accori! per fedare lo ftrepito , gaftigarono col battone la contumacia di alcuni, e cacciarono gli altri a’ loro quartieri. Si fabbricavano in Arfenale con follecitudine molte galee, provvedendo i Tartari con le fo-Ìire feorrerie fchiavi, per guarnirle di remiganti. Approntandoli in ogni porto vafcelli , s’allettavano i Barbarefchi co’ doni. L’ Armamento fi publicava gagliardo, & il Rè vifitan-do l’opere, e con la prefenza, e co’ fupplicii, mezi appretto i Barbari più efficaci de’premii, affrettava i lavori, anzi dichiarava di portarfi all’armata . Ma la Sultana , & il Vifir per divertirlo impiegavano ogni arte , rimoftrando la fpefa de’ donativi, che quando efee il Sultano fono foliti darfi, e molto più infoipettendolo col pericolo di porfi in mano delle militie, che pur iapeva a Solimano fuo fratello propenfe. Dunque fi contentò di non paffar Adrianopoli, lafciando al Vifir il maneggio dell’armi, & il Generalato del mareaTo-pai huomo ardito , & efperto. Premendo a coftui di prevenire i Venetiani, ufcì nel Mcfe di Marzo con trenta galee, fperando di iorprendere il Tenedo ; ma il vento contrario 1’ impedì d’approdarvi 5 onde feoperto il difegno , altro non potè, che feorrere il mare vagando unito a que’ Bei, che dopo la rotta havevano rimeffo le loro galee . In Coftantinopoli fpiegato il Tuì ( ftendardo del Profeta mentovato altre volte, & è la più fonora tromba, che inviti alla guerra) apprettavano il reftantc d’armata, congregavano le militie , e ne arruolavan di nuove. Trattanto giunto il Capitan Generale Lazaro Mocenigo, non folo ei penfava di confervare gli acquifti, ma con deliderio infatiabile di gloria meditava maggiori progrefli. Intefe egli, che Topal in mare fi ritrovava , e fubito deftinate le fquadre opportune al Tenedo , & a’ Dardanelli, fi fpinfe a Scio velocemente con diciannove galee , e fei galeazze, ordinando a Vincenzo Querini, che con