- 416 — e di carri che col loro rumore ridestavano gli echi addormentati della vecchia città e stimolavano la curiosità e l’interessamento del popolo, il quale, come avviene, davanti a così varie e intense manifestazioni di una vita così diversa dalla solita, dimenticava le miserie passate e le presenti e s’abbandonava pieno di fiducia all’avvenire. Non lieti invece erano i patriotti del Comitato centrale, nè quelli che meno superficialmente osservando quanto accadeva in quei giorni intorno a loro, sentivano tutta 1’ amarezza dell’ umiliazione e del danno che, per tristizia dei tempi, per insufficienza di uomini, per l’intrinseca debolezza di un organismo politico non ancora completamente formato, l’Italia subiva. La battaglia di Lissa e l’armistizio di Nickolsburg, rovinando le nostre più belle speranze, ridavano all’Austria l’usata baldanza ; gli eserciti eh’ essa aveva ritirato dall’ Italia sotto l’incubo d’ una rinuncia