In vista di che appunto, prima ancora dell’ inizio delle ostilità, confortati dalla parola di Alberto Cavalletto, avevano promosso e stavano ancora organizzando e aiutando con tutti i mezzi di cui potevano disporre, delle bande armate di fuorusciti, di disertori e di volontari sui monti del Vicentino, del Trevisano e del Cadore ; bande che nel concetto loro dovevano rappresentare 1’ effettiva collaborazione dei Veneti nella guerra di liberazione, la protesta loro contro un governo abborrito e insieme la dimostrazione in faccia al-l’Europa della loro insofferenza alla tirannide austriaca (1>. (1) A condottiero di queste bande era stato designato dapprima il dottor Giovanni Battista Cella, intelligente e valoroso, già noto per audaci sue imprese durante i moti dell’Alto Veneto nel 1864; ma fallite le trattative, gli era stato sostituito il dottor Carlo Tivaroni, che per parecchio tempo n’ ebbe il comando insieme con l’amico suo dottor Carlo Vittorelli di Treviso.