296 DELL' HISTORIA VENETA 1651 cefi fi dolevano grandemente, vedendo, che il Duca fi fiaccava dalla lor dipendenza, per appoggiarfi a quei, che con tant’ acerbità havevano procurato altre volte la ruina della caia. Si prevedevano perciò nuove rivolutioni , quando re-fpirate le cofe , potette il Rè applicar all' Italia . Per hora abbandonato quafi affatto il penderò , ila vano le piazze coTuoi Ma i prefidii in procinto di perd«erfi. Haveva il Duca coll’interpo-deifo Re- fitione della Republica procurato in Francia, che fuffe Cafa-pf!wr'*dti in ^uo potere rimetto, per dubbio, che non potendolo al T>u«> di prefente la Corona difendere, fuffe occupato facilmente da-(\'iiT^ran- gli Spagnuoli ; e fopra ciò fu dui Rè fpedito per Ambafciator eia. a Venetia il Signor d’Argenzon, vecchio, e prudente Miniftro, a fine che tal ripiego, e cautela fi ritrovaffe , che con Sicurezza , & honore potette egli redimire la piazza . Teneva l’Amba-feiatore nelle fue commiifioni ( futte poi per veramente efeguir- 10 , ò pure per guadagnar tempo, è incerto) ordine di proporre , che rimettendoli dagli Spagnuoli al Duca di Savoja Vercelli , la Francia parimenti, fuorché Piuarolo, gli confegne-rebbe tutto ciò, che in depofito di fua ragione teneva; e che a quel di Mantoa darebbe libero da’ fuoi prefidii Cafale , purché fi accordaffe modo ficuro, che, non cadette mai fotto il dominio di Spagna. Ma l’Ambafciatore morto in Venetia appena giuntovi, prima d’introdurfi nel Minifterio, bcnche gli fuffe foftituito fuo figliuolo, tanto però tardarono i difpac-ci, che nel mentre hebbero luogo nuovi accidenti , che alterarono molto le cofe ; ma ciò fpetta all’ anno feguente . Tra tanti ponderi non ometteva il Senato l’economia del sifpuv% g°verno* Quel, che in Venetia fi chiama Banco del Gì. ( bt c$f» fi» ro, è un Depofito della publica Fede, in cui in vece di da-"JrTinvl naro è affegnato credito, con facultà di farlo pattar in al-'reva, a trj . oncle con giro perpetuo non folo per ufo della città , quale viene . « . ... 4 . t . r • Hgoiato dai ma per il commercio ; e per 1 cambn con 1 lontani con faci-snutt. lirà , e comodo corre per danaro contante. Per il difpendio della guerra fi trovava più del dover aggravato 5 e da ciò nafeeva alteratione nelle monete più di un quarto innalzate, 11 che poi pregiudicava al traffico co’paefi ilranieri, Raggravava tanto più le fpefe , e le impofte, perche ridotte le monete al prezzo dell’opinione, non al valor del metallo, le fortune potè- > - / r