178 DELL’ HISTORIA VENETA 1^40 farebbero la di lui cornparfa , e con vani difcorfi barbaramente divifava incendii alle Chiefe, facco alle terre , ftragi a’popoli, gloriandofi di voler penetrare a Venetia, e punire, chi ofava competere col dertino felice, e conia fmifura-ta potenza del Tuo Signore . Lo deridevano i più fa vii tra* Turchi, e l’ammiravano gl’imperiti. Il Grimani applicato a rimettere nel Verno l’armata, mentre s’acconciava ilreftante, con nove galee , e quattro navi, efpugnò Mirabello, luogo non fotte , ma confiderato per 1’ abbondanza di pefche in quel Miratili*, tratto. Cent' huomini, eh’erano nel cartello, abbandonato il recinto più debole, dopo qualche difefa , vedendo aperta dal cannone una torre, n’ ufeirono a patti. Gii d’As ha ve va guidato le militie per terra. Il Colonnello Altemburg vi rima-Afe ferito, & eftinti circa venti foldati . Afpirando il Generale a cofe maggiori, alleftita che fù 1’ armata, una fquadra di galee affegnò per affiftere in Candia ; un'altra difpofe ,al-lc Grabufe per impedire alla Canea i foccorfi . Egli ufcì al mare con ventiquattro galee, cinque galeazze , e veritifette navi. Divifava con animo grande , e generofi penfìeri di portarli a’ Dardanelli, dove chiufo di buon' hora il parto a’ nemici , ò li terrebbe da Candia lontani, ò li coftringerebbe a battaglia, in cui benche di numero flirterò fuperiori , la ragion della caufa , la forza de’ legni , il valor delle genti faceva fperargli vittoria , e che con quefta abbattuto 1’ orgoglio loro, fi terminafle la guerra con gloria pari al travaglio. Ma fe il mare è il Regno de’ Venti ; i Venti fono i fatelliti della fortuna , che gartiga i penfìeri di chi troppo fonda sù I’ incoftanza di quell’ elemento , altrettanto terribile , quanto ingannevole , & infidiofo. Era nel mefe di Marzo, & appena fciolta l’armata dal porto , convenne fepararii per vento gagliardo : poi reftituita la calma , il Capitan Generale con la maggior parte a Pfarà fi ridufle , luogo comodo per unirli con i legni sbandati, quando la notte de’ diciaflette feoppiò la più fiera tempefta da Ponente Maeftro con tutti gli horrori, che portar poflono le tenebre, i venti, le onde . Rotte le funi, dfmau’p*- e perdute le ancore , andavano le navi, e le galee ad urtare tita dair nello fcoglio j alcune tra effe invertendoli, accrefcevano il pe-vlntta. riccio, e lo fpavento . La furia del vento a’ Nocchieri non per-