LIBRO DECIMO. 511 le folitc arti, il Vertmiller hora con piedi fermo, li tratte- 1666 ne va, hora con buon’ordinanza s’allontanava fin’a tanto , che accodato al calor del grotto, i nemici totalmente fi ritirarono. Ad ogni modo fanguinofa fù la fattione, e de’Veneti reda. rono prigioni Giufeppe Coraggiofo, Segretario del Villa, Michel Ulbin Sargente maggiore con due altri Officiali, & alcuni foldati, che comprefi i morti fi numeravano quattrocento. Nè minore fù quanto al numero il danno de’Turchi, benché redatte loro il vantaggio , non permettendo il Cielo, che per la malvagità de’tempi più oltre contra la Canea progrediifero l’armi. Cadevano infermi agroffiduoli i foldati, afflitti già dalla dimora lunga fopra le navi, & hora molto più , alloggiando allo feoperto. Da Retimo, e da luoghi vicini erano in Canea paf-fati foccorfi, nè fi dubitava , che il Bafsà fupremo Comandante nel campo non accorrette fpeditamente con valido corpo in ajuto. Pertanto inutilmente confumati otto giorni , delibera- ventatTfi* rono i Venetiani portarti in Candia coll’armata per qualche re-fpiro, & ivi rifolvere ciò, che Ja prudenza, e l’opportunità configliaife. Rimbarcare per tanto le militie con buon'ordine, ancorché i Turchi con infiliti frequenti tentaffero didurbarli , vi s’inviarono con le navi, & il Capitan Generale feguirò con le galee, che redate ultime per fodenere laritirata, patirono nuovo ritardo per vento gagliardo, per cui pure due navi, una feorfa a' Gozi, l’altra al Lazaretto , perirono. Non mancarono i Turchi a tanto drepito di accorrere da ogni parte con potenti foccorfi. Trentatre galee pattarono da Malvafia al Se-lino, sbarcandovi genti ; quelle de’ Bei portarono a Girapetra millecinquecento foldati; e fi renevano tutte nel mar d’Odro, temendo incontrarfi di quà coll’armata della Republica . Andò a quella parte per fugarli Girolamo Grimani Cavaliere Capitan delie navi con una fquadra , e n’ incontrò due, che d’Aletta n-dria venivano con provvifioni, e militie, le quali all’ ifcuopri-re delle Venete, pode in timore, ne cadè una con un pinco in loro potere, e l’altra ingajatafi nelle fabbie fù arfa . Mà giunto il Capitan Generale in Candia, non trovava facile a che dovette applicarti, mentre fermandoti tarmata , fi confumavano i viveri, e s’affamava la piazza, & allontanandoti mancava il vigor alt imprefe. Mà nè meno feorgevafi da tentativi qual prò-