LIBRO DUODECIMO. 6i7 die però, e diminuire le militie, mancante il danaro , e deboli le provviiìoni, credè meglio il Vifir trattenergli Ungeri, & i Cofacchi in ifperanza j dar trattanto ripofo all* efercito, invigorir l’erario, e fornir gli Arfenali. Anche Tarmata indebolita di legni, e di remiganti, non fuppliva alla cuitodia del mare* e perciò gran numero di Corfari Maltefì, & altri legni di na-tioni Chrifliane depredavano 1’ Arcipelago fenza ritegno. Nè H Vifir faceva più cafo de’ negotiati introdotti col mezzo del Tuo Inviato alla Corte Franceie, poiché celiato il bifogno di aflfopire gli animie divertir i foccorfi , e confeguito T intento de’ fuoi attuti difegni, faceva apparire contra quella natione odio , e difprezzo . Ritornato pofeia da Parigi il Miniflro , eh’ egli fpedito v’ haveva, fenza , che fi publicaife il frutto deJ fuoi negotiati, permife , che T Ambafciatore partite, e per fucceffo-re ammifeil Signor di Najantel, trattandolo però con inciviltà, e con rigore, così negli affari, che nell’ audienza, Il Molino haveva ottenuto la facoltà di rifabricare in Galatà, luogo annetto a Coilantinopoli, dove habitano i Ghriftiani, la Chiefa di San Francefco, che cafualmente incendiata ,< e da’ Turchi pofla in fifeo, era fiata all’ iflanze di ogni altro negata - Anche gli fchiavi, che fi trovavano nelle fette torri, & altri tratti dalle galee, furono con pari numero di quei, eh’erano sù Tarmata de’ Venetiani cambiati, refpirando finalmente in libertà Seba-itian Molino, che per tant5 anni con animo coflante patito haveva mifera fervitù. Ma in Dalmatia pareva, che vaciliaffe la pace , e per 1’ofeurità del trattato , e per la confusone degli animi, e degl’intereffi. Quando l’arniK della Rcpublica fcac-ciarono i prefidii de’ Turchi da’ luoghi vicini al confine, i fuoi Comandanti di Umifero quei CaÌlelit, non credendo per la debolezza delle fortificatio-ni, fe foflero riaffaiiti, poter foflener- li, e (limando contra i Turchi non v’ eiTere trincera più forte della folitudine, e del deferto . Poi feguirono nel corfo della guerra infinite fattioni tra5 popoli confinanti , correndo le partite reciprocamente per quelle campagne. Non fi cono-fceva perciò altro dominio, che del più forte. I Morlacchi datiii alla devotione della Rcpublica , alloggiando con la fponda delle Fortezze dentro i vecchi confini deila Dalmatia, fi dilagavano ben fovente con le ¿correrie j c benche di conti- R r 2 nuo 1670 Il Meli»» fabbrica la cbiefà di s. Transifca in Galati. Sebaflian» Molino con altri f biavi pofti in liberti.