i 668 Peritala de' difenfe-ri di Candía , daif-fi fuggito per meno di nuovo feicorfo . 566 DELL’ HISTORIA VENETA uno di cflì tentava di mantenerli indiftinta l’autorità di maniera, che non efercitava J’uno tutto i’Imperio, e ]’altro non {offeriva intiera la dipendenza. Nè alla Sabionara era minor il travaglio, con aiTalti frequenti, e con iftrano furore procurando i Turchi d’occupar il bonetto sù la contrafcarpa 5 & eifendo rifpinti, tentarono calando nel foifo di aprirli breccia nella muraglia dell’ iftetto baftione. La riparavano i difenfori, & i Turchi con rinforzo di batterie, e di fornelli diftrugge-vano di nuovo le loro fatiche. Ma era sì alta, e dirupata la breccia, che non ardivano di falirvi j c la pena riportata d’alcuni, che s’ efpofero con temerità , rendeva gli altri più cauti. Occuparono tuttavia con facilità una traverfa , da cui haverebbero inferito coniiderabili danni, fe non ne fuifero flati prontamente fcacciati. Morirono in quefte fattioni alcuni de’ più bravi, e tra quefti Profitio Torre Comandante de' Savojardi, ì Colonnelli Marco Zacco, Giacomo Venturini, e Taddeo Imota con altri. All’Ingegner Caftellani s’appoggiava la direttion delie mine, ch’egli profondò di tal modo , che trovato fodo terreno , ne riportava mirabili effetti. E pareva quella parte men difficile ad eifer difefa, perche al contrario del Sant’ Andrea dalla natura è così ben’ il fito difpo-fto, che 1’ opere efterne fono dall’ interiori dominate, e battute. Ciò non oflante reftarono affai i difenfori commolli, quando videro i Turchi torcer fagacemente dalla punta del baftione , & appretto il mare lungo la cortina quali feppelli-ti nell’arena cacciarfi, e con zapponi, e fornelli rompendo 1’ angolo , entrar nella falla braga , da cui coperti s’incamminavano agli Arfenali. Non erano più di ottanta patta da quefti lontani, nè oftacolo forte potevano rincontrarvi ; anzi pareva fpianata la ftrada, poiché ruinata dalle ior batterie la piazza batta, il terreno caduto, riempiva il fotto, e le ruine della breccia fervivan di fcala. Si conofceva veramente da tutti ef-fer quefto il più mortai’accidente, impercioche fe a’Turchi riufciva di giungere al porto, & occupar gli arfenali, le fauci dellla piazza fi vedevano ftrette, & impedito ugualmente l’ingrettò, e 1’ ufcita . Gli attediati pertanto per con-traporfi non rifparmiavano fatica, nè opra, ufando fortite , mine, mortari, e le bombe particolarmente fotterrate in cattò- 11 i