1 1648 Orazioni Ji Giovanni Pefaro , J. [approva /’ ar* ì tfa di Canata. 200 DELL' HISTORIA VENETA pace della 'Repubìica, ha fu/citato in alcuni l ambitione, O* in altri l invìdia. Io non so ciò, cbe fi mediti ne gabinetti de Princìpi > officine fempre fatali, ? J'ofpette. Sò , »0« r’ peggìor genere di fervitù, cbe l effer efpofli alla dìfcretio-ne dì tutti. Ver queflo Vadri, fcuotete da voi quel barlume che vi ojfufca co fai fi raggi di più faifa co{lan^/t) fvegliate vi dal nocivo letargo di vane fperan^e, procurate con la pace la fa Iute dello Stato, la quiete voflra , l inter effe de po-fieri, perche non con fifte in Candia fola il de fi ino della 2(e-publica. Era fiato udito con attentione il Guifoni per la forza del dire , e per il credito di prudenza, non fenza nota però di effer autore di troppo cauti contigli, e che inclinato al rifparmio, apprendeile della guerra , non tanto i danni, quanto i difpendii. Ma levatofi il Pefari, dille : Dopo quattr anni , da che la frode, più che la for^a ruppe la guerra, è ancora lecito parlar dì Candia, perche vìve quel 'f(egno, e la fua Corona fufftfìe ancora sul capo della 'Repu-blica. Dileguiamo dì gratìa ì vanì timori, e con cuore tranquillo dìvifiamo de' comuni perìcoli , e delle noflre fperan-%e. lo non nìego la for%a dell Imperio de Turchi, e conofco pur troppo per fi igeilo del Cielo la profperita , con cui ha la cafa degli Ottomani ìngojato la più florida parte del mondo. Ada pur dìfeerno, che la macchina fotto il fuo pe-fo traballa^ e fe mai con chiarì argomenti s ha potuto conchiudere , c hanno le loro vicende la f ortuna, el tempo , (j* ì perìodi dell' incremento , e dell' eccidio gli Stati, e ì corpi , la no/ira età lo prova, e l infegna. E vero , che con-venìmo compiangere una pianga per ditta, e l altra affalita 3 ma fe la prima cede alla forprefa , la feconda refi fi e alla for^a* Dove fono quelle formidabili armate, fe la no-fira dal naufragio appena rime (fa, tra le fauci dì anguflo canale le chiude ? Dove gli efercìti fetida numero, fe intimorite dalle noflre armi, paffano le mìlìtie qua fi fuggitive a pìccìole tur me nel campo ? Horamai languìfce la monarchia fotto un capo effeminato nell otio, che nel lujjo ha rìpofto la gloria, e lo feettro, e che in vece dì comparir negli efer-cìti, e prefieder all' armi , fla tra le febìere lafcive preda delle femmine, feterno degli fchiavi. Solevano i Vìfìrì fup-