1659 Tepal Saf-iì ì uccifo. Tremuot» in Cofianti-mpoli. 'Tradimt- t» di UH franzfft , thè pofcia Ut pags il fio. 1 Turchi pongono in pr igiene /’ Ambtifcia-dor Francete, con un fuo figliti», if. Il Ballati-ni ritorna * Cofiantino• peli. Viene liberalo dall4 prigione /’ Ambafcia-dor di F{%. eia col fi-¡liuti» » 428 DELL* HISTORIA VENETA Cuoio; c fubito trucidati i principali compagni , trenta tefìe inviò alla Porta . Il Vifir non hebbe mai il più giocondo fpettacolo, che di veder con un colpo d’ingegno, e di frode eftinti i fuoi più capitali nemici. Egli pure dal canto iuo non mancò di sfogare l’odio contra tutti quei , che credè havettero cofpirato con i rubelli ; e particolarmente fece fve-nare Topal Bafsà , ancorché iftromento principale delle fue glorie nella ricuperatone di Tenedo, e Lemno. Gran terremoto fcoife in quei giorni Coftantinopoli, abbattendo caie , e Mofchee, e tra quefte la famofa di Solimano. Accadè in quefto tempo, che un’ huomo di natione Francefe, dopo baveri! trattenuto ad efplorare lo flato delle cofe nell’ Armata de’ Venetiani, andò a Coftantinopoli , fìngendo curiofità di veder i paefi ; & havendogli dato il Cavaliere di Grimon-ville lettere per 1’ Ambafciatore del Rè, egli rinegato Dio , e dishonoraca la Patria , le portò al Vifir ; che penetrato , paf-far qualche corrifpondenza tra 1’ Ambafciatore, & i Comandanti de’ Venetiani , lo chiamò inficine col Vantelet fuo figliuolo all’audienza , e rimproverata loro l’intelligenza co’ nemici’dell’Imperio Ottomano , fattili caricare di percoffe , ordinò, che fuffero in una torre rinchiufì. Commoffi gli altri Miniftri del Sultano, confiderando i rifentimenti, che potrebbe farne la Francia , deteftavano tanto rigor del Vifir . Ma egli, fenza punto placarfì, con iftrane vicende permetto al Baiarmi il ritorno in Coftantinopoli , fece carcerare alcuni mercanti, e Dragomani della Republica, per mano de’ quali fattamente fofpettava, che pattati futtero doni, e concerti co’ principali Miniftri ; ma non ritrovato ombra apparente, non che certo delitto, li rilafciò. Intefe il Rè Lodovico con gran fentimento , che nel colmo delle fue profperità ardittero i Turchi di così barbaramente violar i Miniftri della fua Corona. Tuttavia accaduto ciò nel procinto , che con la Spagna deciderli doveva la pace, ò la guerra , fù il Rè confì-gliato, differite ad altro tempo più generofe vendette, a procedere con temperamento , & ifpedire il Signor di Blondel alla Porta a doleriì non men dell’ offefa, che ad informarfi, quali efler poteffero le caufe, perle quali fuffe il Viiiratant’ ccc^flo trafeorfo. Mehemet appena volle udir l’Inviato ; tuc- ta- /