LIBRO U NDEC IMO. 5S9 dato in Canea; & il Villr agitato da varie, e vehementi pa£ iìoni, patì alcuni accidenti d’Epilepfia , che 1’ obligarono a (ottopodi a’ Medici, & a feveriffima cura . Nafcevano le Tue af-flittioni non tanto dalla fama, che ingrandiva i foccorfi, che il preparavano in Francia, che da importantiiTìmi cali , che panavano nel Serraglio, e nell’ Imperio. Il Rè tra le fatiche, e i patimenti della caccia fenza Tonno, e ripofo, tutto intento ò in predar le fiere , ò in reftar egli preda di moftruoil piaceri, ftata illanguidito di modo delle forze del corpo, clic i Medici Io minacciavano di breviffima vita. La fama , che sà ogni cofa, nulla de’ Grandi può tenere celato ; perciò fe ne fjparfe tra le militie il fufurro di maniera, che ftando egli un giorno ritirato per indifpofitione Jeggiera , i Gianizzeri credendolo morto, fi follevarono tumultuariamente, nè giammai poterono acquietarli, fe non che affacciandofi ad una fi-neftra fi fece vedere, annuendo con qualche gefto di gradimento alla gelofia , che dimoftravano per la fua vita . Ma non era tanto 1’ affetto , che li moveife , quanto lo ftudio delle fattioni : poiché fi formavano due partiti, 1’ uno, che aderiva al figlio maggiore in età di fei anni; l’altro, che fofte-neva i fratelli , & in particolar Solimano , che quantunque minore tra eiTl, dillinguendofi per concetto d’indole , e di habilità , era oggetto delle affettioni più tenere della vecchia Sultana, e dell’ inclinationc di buona parfe de’Gianizzeri , e d’alcuni principali Miniftri. Tali affetti raffigurati dalla favorita Madre del Principe, e da’ fuoi fautori a Mehemet , come tratti d’infidia, e fegni di fellonia, concitandolo a fiero fofpetto , ordinò egli un giorno , che fuffero i fuoi fratelli ftrozzati. Ma la Madre fufeitò le militie di Coftantinopoli , e le guardie del Serraglio ad opporfi, obligandola con feroci minaccie a rifpondere della vita de’ Principi con la fua tetta . Fremè il Rè dello fprezzo in cofa di tanto momento , in cui folevano a’cenni eifere i fuoi anteceifori obbediti , e perciò defiderava con impatienza , che il Viiir ritornaife per effer da lui foftenuto col configlio, e con la forza , penfan-do di andar a Coftantinopoli , trucidar i fratelli , punir la madre , & afficurar il trono al figliuolo . Sollecitava perciò tanto più a terminar pretto l’imprefa. Nè mancavano altrove 1669 Cade in- firmo il Vi- Soìleva-%ìon de’ Gian ¡neri per la fnppa < fta mette del Sultana. Il Sultano ordina, eie fieno frollati i fuoi fratelli, ma viene dalla madre impedito .