LIBRO NONO. 473 co’ fuoi, e co’ Maltefi in Italia. Il Moroiìni Capitan Generale parendogli prematura la ttagione di ritirariì ne’ porti, pai1 sò ad’infettare i lidi dell’ Atta ; e trovati cinque grotti vaiceli! di Barberia , forti a San Pietro, detto volgarmente Perniili, non gli riufcendo , difefi da quel cartello, efpugnarlo, difponeva sbarchi, e ne divifava l’incendio. Quando intefe, che nel Golfo di Giovata poche miglia difcofto, dieci faiche v’ erano giunte , che precorrevano la grotta Caravana , che da Coftantinopoli in Alettandria pattava . Coftava ella tutta di di-ciattette navi, e trentafei faiche, fotto la fcorta di cinque galee . Ogni legno era carico di ricche merci, & in oltre paf-favano alla Meca molti pellegrini con doni pretiofi. Il Capitan Generale, appretto San Pietro lafciate con fei galee le galeazze , fi portò a Giovata ad acquiftare le faiche , e gli riu-fcì facilmente di haverle , eflendo fuggita la gente a terra con abbandono de’legni, e del carico. Incontrato pofcia il Tettante, che veleggiava con negligenza , fenzafapcre, chel’Ar-mata de’Venetiani in quell’ acque fi ritrovafle , le cinque galee di convoglio prefero fubito fuga, e gli altri legni trovandofi in faccia di Stanchiò , procuravano fcampo j chi dava in terra, e chi in quel porto, ò in altri vicini ftudiava falvarfi. Era il giorno de’vcntinove Settembre. Il Capitan Generale, chiamate a sè le galeazze , dopo prefe tré altre faiche, infeguiva i più vicini vafcelli. Domenico Mocenigo Capitano delle galeazze medefime con due conferve aflali alquante navi, & acorfovi il Morofini, benche la notte foprarrivaife, ad ogni modo a chiaro di Luna durò più hore il combattimento. Due navi furono fottomefle; una più grande, e meglio armata relitte va con ottinata difefa, eflendovi fopra un ricco Eunuco con buon feguito di foldati. In fine da ogni parte battuta , flava per cedere, quando accefofi fuoco retto in preda alle fiamme il legno, il teioro, e la gente. L’ Eunuco folo gettatofi al mare ne fù tratto prigione. De’ morti tra’ Veneti furono i principali Giacomo Semitecolo, Nobile giovanetto, e Niccolò Ferabò Venturier Bergamafco con altri feffanta, e feriti novanta, e tra quefti Giacomo Capello CommilTario, il Colonnello Arborio , & il Capitan Sciamborio , ambedue Savoiardi. De’Turchi oltre gli ticciil moltiffimi perirono, e nel 1662 II Capitila Generali a Giovati prende molti legni di' Tur di. ma-