LIBRO Q_U ARTO. 175 mano de’vincitori * Quei da CliiTa ftranamente afflitti da 1648 tale fuccetto , pativano in oltre graviilìmo danno da una Batteria piantata dal Baron Maflimiliano d* Erbeftein , in luogo quafi inacceflibile, ma che minò un de’lor fianchi. Niu-na cofa però li travagliava più, che le bombe, che cadendo in luogo riftretto tra i foldati s e la turba , non facevano colpo, che uccidendo molti non fufcitattero gli ftridi inpar-ticolar delle donne, e de’fanciulli, che impauriti chiedevano pace. Efpofta dunque bandiera bianca , & ufciti cinque de’ principali a parlar della refa, udirono dirfi dal Generale di non volerli, che a difcretione » Poi mitigato il rigore, li ricevè falva la vita, & il bagaglio, fuor che fei, che volle rifervare prigioni, fin5 a tanto, che il Conte Capra, il Bor-tolazzi, e qualche altro follerò liberati da’Turchi. Ufciti 1* ultimo di Marzo i difenfori, pattarono tra le fila delle mili-tie armate ; & allontanati appena , ancorché fcortati da guardie , furono da’Morladii (gente , che patti, ò fede militar non conofce ) affaliti, e meffi a fil di fpada più di ducento. Haverebbero tutti l5 iftetto infortunio patito , fe accori! dal campo i Comandanti, non haveffero impedito la ftrage . Il Generale fdegnato gaftigò alcuni de5 più feroci , e fece render a5 Turchi la preda. Entrato poi nella piazza, rallegran-dofi tutti , che in così brevi giorni la felicità del fucceifo , bavette coronato di gloria l’ardire del tentativo , abbattuta la Luna, vi piantarono il Leone,* e nella Mofchea convertita in ufo di tempio, calpeftate le infegne de’Turchi, che di tapeto fervitono alle ginocchia de’ vincitori, ne refero a Dio le gratie dovute . La cura di CliiTa fù demandata dal Generale a Francefco Valiero fin5 a tanto, che arrivò Marco Bembo eletto Provveditor dal Senato, & al Colonnello Andrea Breton fù raccomandato il governo dell’armi. In Venetia in-tefo 1’avVifo con gran contento per decoro dell’armi , e fi-curezzà della Dalmatia, fù dal Senato corrifporto con dimo-ftrationi pie di fagrificii, proceiiioni, & elemofine . Alcuni ¿¡jfj'fjO1 fentivano, che la piazza fi demoliffe , indotti dal dubbio , demolitone che non effendo gli Ottomani avvezzi a foffrire le perdite , farebbero per ricuperarla ogni sforzo , e perciò (limavano meglio, che non reftaffe loro dove poner il piede per dan- neg-