1656 Muen f>ra\ìo Principi eli Parma j e viin fatti Centrali della cavalleria il Principe Jtle/fandrò fa e fratello. Saida Me-iemet vien eletto Capitan Baf-3Ì i Si ctngiw-ra contra il Svitano, "E decapi, tate P At,à eie’’ Gianii-\eri ed il Cbiecajá ; teme viene /Iroxxati il Muftì. 572 DELL’HISTORIA VENETA vincibile la milicia così negli attacchi, come nelle battaglie ; e risvegliando con honor dell’ Italia 1’ efempio de’ Capitani famofi, eccitava del pari 1’ emulatione ,* e la maraviglia. Il Senato per dimoftrar gratitudine, continuò ad un Tuo piccio- lo figlio generofo Stipendio ; e morto pur anche con doppio colpo , e forte maligna il Principe Oratio di Parma, mentre fi reftituiva per mare a Venetia, la República gli foftitui il Principe Aleiiandro fuo fratello nel Generalato della Cavalleria , & al defunto fece nella chiefa de’ Crociferi erigere un nobile monumento. Ma dopo la rotta i Turchi stogato con bestemmie , & iiliprecsticnr la fdcglìG, ràdàoobarono céleremente fedici galee , eh’ erano in Arfenale , e dall’ASìa chiamarono per Capitan Bafsà Saida Mehemet, forfè più per punirlo , che per impiegarlo. Egli fubito giunto, portoli! a’ castelli, volendo'feco Sinan per direttore della fua incfperienza. Non hebbero però cuore di tentare l'ufcita, vedendo atterrite le militie, e reStando i Comandanti ammoniti dalle paifa-te difgratie. Solo cinque galee, Spedite al foccorfo diLemno, giunfero troppo tardi-, già caduto il caitello. Mancavano le Beiliere, delle quali fole quattro can la fuga del Capitan Bafsà erano fopravanzate al conflitto. I popoli, e le militie tanto più irritati dall’ avveriità , quanto meno n erano avvezzi , efageravano contra il deftino dell’ Imperio ; e credendo infelici gli aufpicii del Sultano Regnante, meditavano di depor-lo, e foítituire Solimán fuo fratello, che quantunque in tenera età , dimostrava fpirito più vivace , e martiale. Penetrato al Rè così gelofo penfiero, egli chiamò alcuni de’ principali in Serraglio, e fece decapitar 1’ Agà de’ Gianizzeri, & il loro Chiecajà. Depofto il Muftì, ordinò pofeia, che fuife Strozzato, e che ad alcuni altri fulTc levata la teita. Onde mostrando , come fogliono i Barbari, crudeltà, e vigor di comando, placò il turbine, che minacciava il fuo capo . Ma per Soddisfare l’impatienza del volgo, che quair aflediato per mare, di molte cofe pativa , non ha vendo all’hora forze proportionate allo fdegno, publica vano i Turchi per l’anno venturo immeniì apparati, eche il Vifir paiìandoin Dalmatia coIl’Agà de’Gianiz-zeri, vendicherebbe in quella Provincia gl’infulti patiti sù’l male . Ordinarono in oltre, che s’alleitiflero cento galee , & il Cham