L I B R O S E S T O. 325 morbide%Xa della fortuna ? E perche non ameremo che le don- 1653 ne principalmente ft difi inguano più con la virtù, e con la modeflia, che con gli habiti , e con le pompe ? Vompe indegne, che con retici oro, e lacci di [eta ci minacciano non f olo m)fera fervitù, ma il fupplicio crudele della vergogna , che ci rendono tributarii delle barbare nationi, dove nafcono quelle splendide, funefìiffime pietre} Ci lufingano ìforefiieri ogni qual tratto collinventioni, e con le vaghezze i ma non c* accorgiamo quanto fìia fotto i tetti privati tramortita l innocenza, f rango]ciato il decoro. Io non voglio entrare ne domefiici penetrali : sò che farebbe la Republica povera d'y ronfiglio, fé non provvedere agli abufi de tempi, e non s opponeffe al traboccar de’coflumi. E' certo, la legge, che frena il luffo, utile a mariti, O* alle mogli honore vote. Ha non so che a invidia, dir off or, e di fdegno non poter far tutti ciò > che fibiafima nelfafto fuperbo dalcuni . Ma lugualità dì che ha da doler fi ? E duro freno quello, che impone Ihumana volontà trà gli huomini pari j ma none è giogo più, dolce di quel delle leggi, che rendono grato a tutti ciò, a che non pochi fon impotenti. Confideriamo di grati a quanto un delitto, che par vago, e leggiero, fia grave al publico, e d^nofo al privato , e poi bilanciamo fe troppo fe ver a gli fi a preferiti a la pena. Offende tal colpa le antichiffime leggi, fof-tegni della dominatìone, vincoli della fotietà ; rapifee alla Patria i fuffidii : mani adiutrici della 'Religione, e della libertà , altera ì egualità della forte > e de gradi ; cambia in fan-taf mi dell opinione, e del fenfo i prez%* legittimi de metalli più rari. In fine trà le mani degli artefici alterando fpefso induftria, e forma, è fimile a quegli animali, che fabbricando fi carcere, e mutando figura , volano all aria, e fi confumano da se fleffi . Dunque a moflro sì fiero parerà troppo grave il cafligo, e s accujerà d’infoi ito, e duro il giudi ciò, che s ijìituìfce più rifìretto, e fpedito a terrore , (j1 a freno di un ecceffo , eh è il più malitiofo, pereti è il più volontario di ogni altro trafeorfo. Se a correggerlo non bafìa la sferra, a cojìringerlo vi vuol la catena ; e fe la catena non giova, ò non piace, è difperato il cafo, (j* irreparabil il danno, perche con la tolleranza diverrà più sfrenata la licenza, e cambi andò fi il vitio in coftume, poi con breve pajfo in ap- H, Nani TAL X 3 pian- s V