Fig. 41 -Galera veneziana nei bassorilievi del monumento a Gerolamo Michiel al Santo di Padova. quello che più a lungo si mantiene nelle principali caratteristiche, sulle quali pochissimo poteva intluire pertino l'applicazione dell'artiglieria. La snellezza dello scafo, come le sue forme essenziali e la disposizione interna, poco infatti variarono coi nuovi usi di guerra. S'irrobusti solo sul davanti per l' impi~go del maggior cannone di bordo, detto di corsia, il quale in genere, come gli altri pezzi prodieri, era tisso e si puntava solo, oltre che col timone, col palamento, cioe col movimento dei remi; ampliando al tempo stesso verso la prora lo spazio per contenere un piu forte nerbo d'armati pronto all'arrembaggio. Per il resto, la galera può dirsi sia durata oltre cinque secoli come cosi chiaro e quasi schematicamente qui risulta. Con lo scafo, vale a dire, agile ed allungato; molto basso di bordo e di minimo pese aggio ; ben accuminata la prora, dove sporgeva il rostro, che però lo stesso Canal, nel suo trattato, suggeriva venisse riforinato all'uso delle galee ponentine : cioe, non dritto, ma riguardante all' insù. "perocchè nel combattimento, urtando di banco. viene per la sua altezza a ferire nel morto della galea, per