i6 DELL'HISTORIA VENETA ✓ 1644 ravia in Alemagna tra le perdite , altri maggiori accidenti iftillavano fperanze negli Auftriaci di forte migliore ; nò forfè vane farebbero riufeite, fe la tardità de’configli di Cefare, la debole condotta del fuo Generale, e l’infidie confuete gu svtx- fortuna, non le haveifero ò corrotte, ò tradite. Leva- tc^ ^ arni* Svedefi improvifamente dalla Moravia, erano cor-fe ad invadere gli Stati, che di quà dal Baltico la Corona di Danimarca poflede. Haveva creduto il Rè Danefe , tenendo in piedi un’ efercito mediocre, renderfi mediator della pace, ¿¿^arbitro della guerra d’Imperio 5 e ben’ accolta la Vedova Reina di Svetia, che in Stocholm non tenendo autorità , s’era ricoverata nella cafa paterna, ftimava pure con quefto pegno di moderar a fuo piacere gli Svedefi. Ma con ciò refofi troppo fofpetto, riputarono quefti, che penfaf-fe di contraporfi a’ loro progreffi, e che fuicitaife all’ oggetto fteflo i Polacchi, & il Mofcovita. Tenevano oltre ciò 1’ Armata mal montata, & impoverita : onde il Toritenfon feelta per l’invafione 1’ Holfatia , paefe abbondante di Cavalli , e non voto di fpoglie, lo manomeife in momenti , mentre il Conifmarch occupava 1’ Arcivefcovato di Bremen , opportuniilìmo al difegno di ftabilirfi nell’ Imperio con piede ficuro. A tanto rumore darmi, & alla novità del cafo pendè in Vienna dubbiofo il Configlio, fe applicar doveife a ricuperar il patrimonio di Cefare, ò foccorrere il Regno invafoj e prevalendo in fine il defiderio di tener i nemici obbligano l°ntani > ^ Portò il Galaifo coll’ efercito verfo l’Holiàtia, & $ Cefi, rei a accampò dove più ftrigne l’Iftmo, da cui è fatta penifola. "dlw'oifa- ^a ^ Torftenfon rinforzato d’ huomini, & arricchito di pre-da, con quattromila fanti, e dodici mila cavalli ne ufcì in faccia dell’ armata Cefarea, che intimorita del pericolo , e nel roifore confufa, a Magdeburg fi riduife. Indi poi la traf-fe il Galaifo logorata, e poco men, che diftrutta, havendo-la gli Svedefi perfeguitara per ogni paifo, e riftretta. Procuravano gl’ Imperiali d’indur il Rè ad un trattato di lega , e perciò gli andavano ritardandogli ajuti : mà egli abboniva i lenti paifi, co’ quali farebbe giunto alla pace, fe unif-lasZ'jat gl’jntereiTì fuoi a quelli di Ferdinando. Dunque la Fran-u euni- eia, che mal volentieri vedeva nell’ impegno di nuova guerra la la Vani-tnarc* di qua dal Baltico,