ioz Libro Terzo. itfó.) Per quanto poi appartiene ai tumuli o Sepolcri, varj se ne fecero invar; tempi. Nel 1673 la Confraternità del SS.0 prese di farne due per li Confratelli soltanto , e lino in mezzo pei Preti . Catafl. Ili 4. Il Capitolo circa il 1698 ne costruì sette in serie , dalla porta maggiore agli Scalini della Cappella maggiore . ibid. 108 , 113. Qual fosse in altri tempi la disciplina della Chiesa Veneta circa la sepoltura dei defonci, si rileva da ciò, che tutte le Chiese avevano il Cimitero comune, IT, *43 > sr&&- i'1 °hre havvi la Costituzione Patriarcale 28 Ottobre, 1530, per il Piovano e Titolati di S. Martino, portata di sopra da noi II, 146. Da quella disciplina nacque, che tanti avessero nelle nostre Chiese avelli, e tumulo proprio -, Come poi potesse quella disciplina mutarsi , nal principalmente dacché le ragioni di sanità, e l’accrescimento della Città fecero, che sirimoves-sero dalle Chiese i cimiterj comuni. 161) Appendice dell’ultima edificazione della; nostra Chiesa debbe dirsi il restauro del 1743’. Nel dì ix Marzo, 1741 , Ritrovandosi in imminente bisogno , e quasi cadente-il colmo, soffitto e muraglie e Organo della Chiesa, li Scuola del SS.0 supplicò, al Principe di poter metter parte in Capitolo per questo restauro. Posta e presa, il dì 20 Marzo , il Capitolo fu ratificato, cioè approvato dal Principe. Si presero danari ad imprestito, e si raccolsero limosine. La somma fu L. 21090. Certi spiriti torbidi eccitarono litigio funesto, in guisa che nel 1748, 17 Aprile, si presentò al Magistrato dei Proveditori una nota di spese ultronee non contenute nella Parte 1742, u Marzo, che montavano a L.