D. 0. 'M. S76') V obbligazione assunta dal Ven. Capitolo della. :bicsa di S. Cassiano l’anno i6n y o in altro pii jero tempo, di celebrare certe Messe in detia perii benefattore che altro non gli ricercò, che una sola irca con l’ elemòsina, che doveva servire per la moia fabbricazione del muro delle case di esso Capito- lo allora lisognose , è obbligazione insussiflente & \che non può esser fiata trasmessa nei Sig.” Capitolari successori , nè ora possono pretendersi obbligati •alla celebrazione di esse, che nè anco nei tempi pascati non fu mai praticata. La ragione è, perché in quel tempo vi mancò la. causa della necessità & utilità deila detta chiesa , e di più vi mancò la necessària solennità ; & per fio è seguito l’asserto assunto di detta obbligazione Mullamente , & senza efficacia . Tì; Vi mancò la causa di necessità & di utilità , perchè quel Benefattore aveva di già offerito V ele- Inosina per la corruzione del detto muro, & siero, intentato della sola arca, e di niente di più si era onciuso . Adunque l’olbligazione della celebrazioìie » esse Messe è fuori del contratto, & per dò sen„ la utilità, nè mena necessità , ma con grave danno [ontro l’aperta disposizione di Clemente V, fatta nel Concilio Viennevese l’anno Ì311, sotto pena di nullità, come si ha per legge Canonica in Clementina prima de rebus Ecclesia non alienandis. Li più vi manca la solennità, che doveva esser- vi quando vi fosse fiata la causa dt necessità, ovvero utilità, cioè l’eccks-africa e la laicale : il«> eie-