3z6 Libro Terzo. ampiezza i tratti di quel terreno , tranne forse quello che è alla porta maggiore, che non fu mai più largo del Cimitero, o sottoportico . 357) Egli è certo , che porzione di quel terreno servì successivamente a uso del primitivo cimitero . Conciossiachè nell’ ultima fabbrica che si fece della Sagristia interiore a nostri giorni , smo-vendo il terreno vi si sono vedute ancora parecchie ossa di defonti, che ivi erano stati un tempo sepolti. Formava quel terreno anticamente oltre il J Cimitero, eziandio la Corte del piovano, e insi-J nuavasi ove sono le Case del Capitolo e la Cano' nica, dilatandosi molto bene nel luogoV sito ove oggidì eziandio si nòmina Corte deiTreti, con pozzo , la quale in passato era maggiore, ma in parti ; fu occupata nella rifabbrica della Chiesa nel 135°: che abbiamo nominata quinta , n. 115: ma vi ' lasciarono tuttavia alcune finestre , le quali dai case guardavano in Chiesa, e che poi nelle visii jj i Prelati nostri ordinarono , che fossero turar?, eccetto quella del "Piovano, la quale probabilmente , era ov’ oggi è la porta del pulpito ; come altrove 1 abbiamo scritto. 358) Fu nuliadimenoalienato quanto restava li | bero di quel terreno , nè sappiamo propriamenc ■; quando, ovvero da chi. Egli è tuttavia assai prò* babile, che ciò si facesse per quella quinta rieòi' ficazionej e col suffragio della parte I 3951. Porzio; ne di quel terreno alienato in più bassi tempi sj riacquistò dalla Chiesa jure lateranitatis', cioè cC; sussidio della legge Veneta antichissima, che nep acquisti vuole preferiti i confinanti. ;?J9) Apparisce da varj luoghi delCatastico stro ;