Capo VÌ. 505 'ciamento parlano le Bolle e Brevi di Clemente III; » 326) Pare dunque, che il Vescovo da una par-* te facesse tutti gli sforzi per sostenere ancora e conservare la pratica di distribuir esso le decime al Clero , mentre dall’ altra adopravansi a tutta ibssa i Capitoli per introdur nuova consuetitdine . Ricavasi ciò dalle parole del Pontefice .• Trocuratòt Episcopi dicebat, quod qucirtam Clericis debitam intere babere non debebant : imo inter omnes Clericor jaxta dispositionem Episcopi , sicut consuetum fue-> wit , dìftribui debebat. Quell’ integre babere * vale qjanto il nostro volgar modo, avere in suo arbi* tri, o libertà , aver da poterne disporre &c. *V3 2.7 ) Erano sostenuti i Capitoli dalle Canoniche disposizioni dei Secoli IX, e X, e dalla già per ttitto introdotta consuetudine , come fu detto : ma non era senza difesa de’Canoni eziandio il Vescovo 5 oltre la pratica contraria della Città Veneta-Coneiossiachè nel Sec. VI il Sinodo Carpentóraten-* se così ordinò: Hoc nobis jufhm & razionabile VÌJ-suiti efl, ut sì Ecchsia civitatiS ejus , cui Episco-pt'.s prx fì , ita efl idonea, ut, chrifto propìtio , rtibil indigeat, quidquid paroch is fuerit dereliBum , Cl trias qui ipsìs parocbiis de servì uni, velreparatio-mbus Ecclesiarum rarionabilitcr dispensetur. si Vero Episcopus multas expensas , & mìnorem subfiantiam habcre conftìterit , cParochiis qui bus largì or fuerit col-lata subflantia , hoc tantum quod Clericis , vcl sarti s teftis rationabìlitcr sufficiat , reservetur j quod autem amplìus fuerit, propter majores expensasEpU sccpus ad se debeat revocare . Non è incredibile , che i Vescovi nostri, i quali solevano distribuire ^jia quarta_del Clero, non secondo le Costituzioni Ca-