144 Libro Terzo. XV'JI. La Tefla di S. Cecilia, reliquia antica, portata da Coftantinopoli dalla Casa Morosina » come ap-par nell' amo 1631. 226) Vi c grande e certo errore in questa Data . Perocché nell’ Inventario fatto dal Piovan Trevisano verso il 152*, Catajì. J, 370, si nota; La Tefla di S. Cecilia V. e M. con un pi de argento , fatto de un cale se rotto dalli procuratori del 1506* e a carte 377 si dice, che questi Procuratori furono ^Pietro e Gabriel Moresini. E certamente 1’ Orlandini non poteva appellare quella Testa Reliquia antica verso il 168o, nelia citata sua nota , se fosse stata portata da Costantinopoli solamente nel 1631. Bisogna credere che quel Piovano inavvedutamente scrivesse quel numero , o malamente ule il rilevasse da altro monumento a noi incognito. . 127) Circa il 1204Veneti e Francesi acquistarono Costantinopoli, che poi nel 1161 , secondo i più accreditati , il Paleologo loro tolse , siccome Maometto II prese quella città ai Greci nel 1453. Può essere , che alcuno della Casa Morosini, quando i Veneti di quella Città divennero Signori, abbia avuta quella Te sta , come consta che infinite altre Reliquie essi Veneti si procacciarono in quell’ occasione, mentre altre nazioni più volontieri attendevano allo spoglio dei tesori. Portata poi a Venezia sarà stata conservata in Ca Morosini finché fu data alla nostra Chiesa. E che quella testa appartenga propriamente alla Chiesa e non alla Scuola si inferisce da questo , che il piede di lei fu fatto da’Procuratori d’un calese rotto. 22S) Comunque sia, sono già 300 anni, che è ¿4 noi posseduta, e molto priiju doleva essere in vene-