CAPO VI. ■ ^7§) Cento anni fa, a’tempi del Piovano Do-. tnenico Orlandini, il Capitolo stimandosi aggravato in 16 obbligazioni di Messe , fece ricorso allaCon-mregazione del Sacro Concilio di Trento per aver-■eià riduzione. In settimo luogo esponeva«: 1611, lopra le fabbriche della Chiesa di S. Cassi ano nella Éesidenza de Capitolari, dal q.m Francesco Paganel-%o fumo lasciati Lucati 300, che se {lessero a frutto sì caverebbero Ducati dodici l'anno , con obbligo Mi Messe due la Settimana, sono Scudi Romani otto. Rispose la Sacra Congregazione con un rescritto ài Prelato, in cui notasi a piedi: 1688, iz Mtr-Ito. In Collegio, vifia & licenziata per /’ essecuzio-ne. Tra gli altri ordini, ella cosisi esprime: Quo ’•tandem ad septimim, inflantianì rejecit ; & Ordina-rius ipse cogat Oratores ad integre prxfato oneri sa-tisfaciendum . In coerenza di ciò il Patriarca così dichiarato circa quella settima obbligazione : 0-«s duarum Missarum prò singula hebdomada in per-etuum , nempe ad altare E. Crucifixi prò anima q.m ndrea Taganello feria sexta, alteriiis vero quarta eria ad altare S* Mf Elisabeth prò animabus q rancisci Tag anelli, totius fami lice ac hxredum & uccesSorum &c. m and avi t eisdeni DD. Tlebano & apitularibus S. Cassiani sub pcena suspensionis a Di-itiis ipso fatto incurrenda , quatenus debeant oneri uctrum pradittarum Missarum omnino satisfècisse , tr p.rpetu s futuris temporibus satisfacere. Da quel tempo in qua le Messe furono fedelmente celebrate: basta solo, che il Capitolo esamini la sua coscienza 5 e veda se si possa farle supplire per ali— os o alibi . Pare certamente che la giustizia richieda , che se essi ancora percepiscono tutto il Y z frut-