Capo VI. 3jj pure furono irìtrodotte meritamente a fin di togliere tutte le oscurità e difetti che accader potesserò iiell’espressioni degli Stromenti, è che per ciò nel presente ancora s’ incontrano . Tutta fiata a me %embra, che vi s’incontri qualche passo difficile , i$e la trascuranza di molte cose, le quali pare, che **i dovessero esporre schiettamente al Papa, perchè il rescritto niente avesse di surrettizio. - . ' 396 ) In primo luogo è malagevole conciliare .tome si chieda , Trius in hoc citaiis citandis , oc .¿e jure vocatis voca.nd.is, e poi si domandi l’anni-'chilàmento del quarto presbiterato, non obflantibus Catastici s, decretis , statutis &c. deduffis et al ega-tis in prics nti causa, per quoscumque citatos ad 'fa-•vorem jwìum suorum . Ma purché fossero esclusi g;i Alunni o quelli digremio, che per natura avevano il gius ad rem, dicansi quelle essere semplici formule e stile dei Nodari. ! 397) Almeno conveniva esporre al Papa, i Che I titoli erano un determinato novero di persone be-lefiziate nelle nostre Chiese , perchè celebrassero i Livini Offizj diurni e notturni, e attendessero alla :ura delle anime , per le quali pose furono istituiti n ogni Chiesa in tanto numero, e ricevevano, le lecime e le obblazionx dai Parrocchiani, in guisa he erasi convenuto ab origine non solamente de--gii Offizj da prestarsi , ma del numero eziandio tàelle persone , che vi si dovevano occupare. 2 Che era là solita canzone del Clero il querelarsi della 1 lrnUz5one deI!e rent^lte j come fecero ancora San ' Moisè, S.Nicolo, S.Canciano ed altre molte Chiese 5 ma però, che il Cipro Veneto, principalmente .fiel XVI Secolo, oltre le rendite benefiziali, ave* Tom. VI, z va