20 Libro Secondò. mojer. Et ipsa re spondi t : Madi sì. Et tuncipsc te-tìgit mamm Beatricis dicendo: E no tocoaltra mujer che ti. Et ipsa respondit: E mi no toco altro marido che ti. Et bis perattis maritus ditta teflis clan si t c am cr am , ipsis ambobus^ ibi dimi ssi s . Ex quo credit, quod dittus Falconus cognoverit cam cor-*, naliter . Nella stessa causa Maria moglie di Francesco marinaro interrogata depose : Che essendo essa vicina a detta Zanina, fuit in domo ipsius, & dum ibi flaret, dittus Falconus venit ibi , & loque-batur cum ditta Beatrice dicendo: Tu sa ben, che non ho altra mojer che ti. Et ipsa dicebat : E mi non ho altro marido che ti . Et poflea dicebat : E vojo andar a Treviso a tuor certi drapi, e si tornerò in drio. Interrogata, si vìdit qnod dittus Fal-lonus tangeret mamm ipsius tunc , respondit : Sior no . 1772) Ancora nel secolo XVI erasi risvegliata questa scelleraggine, dieci e più anni dopo l’accettazione del Concilio di Trento. E quindi ilC. X. in tal guisa decretò li 28 Agosto, 1577.Se intende, che in qufla noflra città de Veneti a e flato introdotto da dive-si scelerati ; che sotto preteflo di Matrimonio pigliano donne colla sola parola de presenti , e con l’intervento di qualcheduno, che chiamano Compare, senza osservar le solennità ordinate dalla Chiesa ; e che dopo violate e godute p:r qualche tempo , le lassano, ricercando U dissoluzione del Matrimonio dal l Giudici Ecclesiaflici , dalli quali facilmente la ottengono , p r esser tal Matrimonj fatti contro li ordini del S. Conc. di Trento. Al che dovendosi provedere a gloria del Signor Iddio, & conservazione dell’ onor de simil donne, &c. si cornette la cosa agli Esecutori contro la bestemmia , onde fu-