Cafo V. ; £arte. Introdussero certo genere di penitenza che ' appellavasi flagellazione. Ne parlano tra i malti il JTleury , il Chardon , il Martene , il Muratori . Digrossi ben presto quella pratica eziandio nell’ Italia, e non in privato soltanto , e nei chiusi de’ Mo-flasterj, ma ancora in pubblico, e fu adottata da timi quasi i Ceti di divozione . Venezia non ne restò senza , e all’ inclinar del Sec. XIII si videro delle Scuole grandi per ciò istituite. La loro epoca generale è del 1160 , leggendosi In un Cod. appresso il Corner-II, z6$ : Fo princi piada, S. Teo-|j doro, Vanno 1258, di poi Li Scola della Carità fi i prindpiada l'anno 1160, nel qual ini le ss imo foprin-| cipiada la Scola di S. Marco in l'anno 1261. Usa-E vasi quella penitenza principalmente per soddisfare B alla Divina giustizia , e per divertirne i suoi fiali gelli. Si battevano con coreggie, e certi stromen-ti detti Scopa:, che poi acquistarono il nome di di-É sciplina, e gli arrotati a tali Sodalizj s’ appellaro-1 no Fratelli di disciplina. Il Cronista di Parma appresso il Muratori, nella citata Dissert. 75 , così scrive all’ anno 1160. Fuit scovamentum magnimi l. prò amore Dei in 'Parma & Regio & Mutina , &" alibi etiam per Lombardiam , & paces inter bomines •Jjabentes guerras fatta: sunt. Et illi de Regio & Mutina venerunt Tarmarsi ad se wberandum cum cor-rigiis & scopi s . Mostra lo stesso Muratori, Andq. VI, la figura di quelle Scope o flagelli» e nota altresì , che nel Obizone Marchese Estense s i Ferraresi decretarono contro chiunque se scova.* in al'qua parte civitatis vel diflrittus Fer- 7 ) Io non credo, che fra noi le cose siano an-