— 37 — del ducato di Milano, tenendo per proprio conto Cremona e la Ghiaradadda. Nel 1503 i Veneziani fecero pace col Sultano Bajazette, ed essendo morto nello stesso tempo papa Alessandro VI, essi ne approfittarono per maggiormente ingrandirsi nei loro possessi, occupando le terre del duca Valentino ad opera del loro generale Gian Paolo Manfroni. Venezia già possedeva da mezzo secolo in Romagna Cervia e Ravenna, teneva un podestà a Rimini ; per questa nuova occupazione aggiungeva al suo dominio Faenza, Imola, Rimini, Cesena* Urbino, Fano, Berti-noro e Montefiore. Queste occupazioni furono pei Veneziani, la causa, se non della loro completa rovina, ma certo del tramonto del loro potere in Ita • lia. Papa Pio III che nel 1503 governò soli sedici giorni, e succedutogli Giulio II, protestarono contro di essi. Nel 1504 come narra Marin Sanado, il Nunzio a Venezia insisteva per riavere Pesaro, Rimini Faenza, cui il doge rispondeva : che mai si sarebbero rese tali terre anche se si avesse dovuto spendere i fondamenti delle case. È da notarsi che in questo stesso tempo, i possessi marittimi dei