— 270 — Paulucci, anch’ esso già ufficiala lodate ai tempi della Marina Italica. Verso la metà dell’ anno precedente, era stato stabilito un movimento rivoluzionario in Romagna, gnida-to da Pasquale Muratori e da Luigi Turri ; venne represso nell’ agosto, e seguito da numerose condanne a morte, taglie ed altre pene. Attilio Bandiera nei primi mesi del 1844 avea concepita l’idea di rendersi padrone della fregata Austriaca Bellona, sulla quale era imbarcato, e portarsi a Messina per promuovere una rivoluzione. Non abbastanza cutodito il secreto venne denunziata la trama, e il padre Francesco Bandiera, dice il Radaelli, salvò i figli e i complici seppellendo nel suo cuore il pericoloso arcano. Però Attilio, vedendosi sospettato e temendo per la propria sicurezza, fuggiva da Smirne, riparando a Malta. Emilio che stava a Venezia, fu cousigliato dal fratello alla fuga. Per un puro caso, Emilio, aiutante del Paolucci, nella fortuita assenza di questo aprendo la corrispondenza, lesse 1’ ordine del suo arresto, o come dice il Fantoni una lettera di Radeski, che ordinava una sorveglianza rigorosa su tutti gli ufficiali. Emilio si determinò alla fuga, e chiesto un permesso