- 284 - quando ogni speranza di aiuti nazionali o stranieri era completamente svanita. Onore per ciò alla memoria della Marina Veneta. Dopo la resa del 49, tutto fu rivolto a creare una marina prettamente Austriaca, instituen-dosi un governo centrale marittimo a Trieste, e a Venezia togliendo il collegio di Marina, Sullo stato in cui trovavasi Venezia allora, ben si può argomentare dalla pittura, che ne fa Nicolò Priuli P. V. (1) nell’atto di rifiutare il carico di Podestà, o capo del Comune e che lessi al Museo Correr, chiamando Venezia depauperata ed esausta, spogliata del suo libero commercio, affievolita nelle officine dell’Arsenale. E il Priuli stesso coraggiosamente scriveva all’ Imperatore, con franca parola di cittadino zelante ; Venezia languiva in uno stato di dejezione e di avvilimento, deserta nell’ arsenale, fiaccata dalle gravezze, abbandonata dai negozianti forestieri, disertata da migliaia d’ abitanti, vedovata da tanti capi famiglia proscritti. Chiu- (1) Nicolò Priuli, già staio assessore Municipale, Vicepresidente del Congresso degli scienziati, membro dell’Assemblea, Presidente degli Asili infantili, moriva di 61 anno ai 10 febbraio del 1854.