— 183 — ze dall’arsenale di Venezia. Oltre a ciò i consoli austriaci all’estero doveano persuadere i Mercanti a stabilirsi con privilegii a Trieste. Il Tron esclamava pateticamente nella sua lettera del 14 maggio 1750: Pur troppo con ogni studio si pensa a promuovere il vantaggio del Commercio di Trieste, e di rapirlo, se è possibile intieramente alla città di Venezia. Ad ogni modo il Trorj, pagando profumatamente i suoi confidenti, infermava a pieno il Tribunale degli Inquisitori di Stato, e doveva condursi colla massima gelosia e secretezza perchè l’Austria voleva che all’ambasciatore di Venezia, fosse tutto celato. Darò fine all’ Ambasciata del Tron a Vienna con un aneddotto riferito da E. Cicogna, che lo aveva inteso dalla viva voce di un nobile Balbi : Il Tron, nella sua residenza a Vienna, non aveva potuto vedere Maria Teresa, e un giorno si presentò a lei che era mezza coperta con un velo e le disse: Imperatrice, io potrò dire ai Veneziani che mi mandarono ambasciatore, che voi siete assai buona, ma non potrò mai dir loro che siete anche bella, se non mi si mostra il vostro bel viso. Maria Teresa, cui piacque questa