— 81 — dorato che si stava continuando qualche trattato col Turco e 1’ Imperatore, si recò a Vienna per sapere quale sarebbe stata la sorte del suo forte, che teneva quasi bloccata Canissa. Il timore dello Sdrin era giustificato perchè nel gennaio del 1662 tanto a Vienna come a Costantinopoli si riteneva, che la pace era sul punto di conchiudersi, il che probabilmente avrebbe portato per frutto il sacrifìcio del forte dello Sdrin. Intorno al quale forte, il Senato scriveva all’ ambasciatore, di avvertire in particolare intorno al progetto nuovamente versato nei trattati per il forte di Sdrin. Soggiungendo, il Senato, che già il Conte aveva con tanti bottini, distruzioni di molti luoghi, ed altri mali considerabili nella Turchia inferiti obbligati i nemici a muoversi e risarcirsi. Conveniva che questi accidenti per necessità, concitassero alle armi e alla rottura (Del. Sen. del 1662 feb). Pendenti le trattative fra Vienna e Costantinopoli, lo Sdrin con 6000 uomini si era inoltrato in Turchia, per fare una valida impressione, avendo portato seco qualche pezzo di cannone per espugnare qualche piazza. A Vienna erano dispiacenti e contrarii a