— 263 - nipoti, negli ufficii che prestavano nella Marina da guerra. In questa marina, mal si soffriva il dominio dell’Austria, si coltivavano nobili ideali, intravedendo l’avvenire, ed operando perla libertà e l’Indipendenza d’Italia. A questa aspirazione della marina Veneta, aveva certamente in gran parte contribuito, il periodo benché breve, di otto anni del regno italico, in cui Venezia era stata il centro della marina da guerra italiana, che inalberava la Bandiera tricolore, sulle navi del Regno. E qni spero non riuscirà discaro, se riporterò alcuni brani di lettere inedite, sebbene d’indole affatto privata, e che lessi al Museo Civico di Venezia, e che contribuiscono, secondo il mio sommesso avviso, a delineare il carattere dei fratelli Bandiera. I particolari in esse contenuti sarebbero forse insignificanti, per persone destinate a finire fra il silenzio e l’indifferenza di tutti, non cosi per i due fratelli Bandiera, che segnarono nella storia del Risorgimento italiano uno dei momenti più gravi ed importanti. Il tenente di Vascello Giuseppe Corner, scriveva alla madre Marsich Bandiera il 5 febbraio 1828 da Smirne :