- 324 — stranza dell’arsenale ; fu condannato e poi graziato. Il 22 settembre dello stesso anno 1857, moriva di anni 53 in Parigi, Daniele Manin. Onorato colà di funerali, fu portato sulla bara da quattro esiliati italiani : De Antoni, Pincherle, Ulloa e Montanelli. A Venezia il giornale la Sferza, pubblicava un articolo pei' Daniele Manin coll’epigrafe : oltre il rogo non vive ira nemica ; firmato L. Mazzoldi. Accennava in esso che gli ufficiali austriaci nel 1854 in Firenze erano intervenuti ai funebri ai forti caduti a Curtatone. Che in epoca terribile, Manin, preservò Venezia dall’ anarchia, che tutto sè steisso sacrificò alla rivoluzione,, che partì povero, e che perdette la moglie e la figlia, che Manin sfuggì ogni doppiezza, e conservò intemerato il suo nome, che infine avea molto amato e molto sofferto qui in terra. La polizia sequestrò immediatamente questo numero della Sferza, e si vietò alla Gazzetta Ufficiale di porre alcun articolo necrologico né in bene nè in male. Si dovea dire una messa bassa a S. Luca in suffragio del morto, e la gente vi accorse vestita a lutto, ma intervenuta la polizia, tutti se ne andarono e la messa fu detta più tardi.