— 275 — Don Anacarsi Nardi, Don Domenico Moro, Giovanni Venerucci, Giacomo Rocca, Francesco Berti, Domenico Lupatelli. Alla lettura della sentenza gridarono i condannati : Viva la libertà, e s’ avviarono al supplizio coperti da tunica nera, col capo velato e piedi ignudi. È fama cantassero quel verso della Donna Caritea. Chi per la patria muore, vissnto è assai I generosi giovani misero praticamente in atto, l’oraziano : dulce et decorimi est prò patria morì. Due autografi esistono nel Museo Civico di Venezia, 1‘ uno di Attilio Bandiera diretto al suo difensore officioso, l’altro di Emilio diretto al Presidente e Giudici. L’uno e l’altro donati da Francesco Lattari, che li ebbe dall’ avvocato difensore dei Bandiera, Avvocato Marini di Cosenza. Ambedue vennero già stampati dal Ricciardi nel suo libro sui Bandiera. In questi documenti si vuol dimostrare che la discesa in Calabria, avrebbe avuto lo scopo di recar servizio nel nuovo regno costituzionale italico, promosso dal re di Napoli. In relazione a questi documenti dirò che nel Museo nazionale di S. Martino di Napoli,