— 280 — di Venezia come accenna Eustorgio Caffi, era il quartier generale, il centro attivissimo di ogni operazione di guerra. Ed il Ministro della Marina Antonio Paolucci, figlio di Amilcare, in un suo rapporto al governo suil’ operato della marina veneta, dichiarava che essa videsi in un momento, la sola arma esperta che doveva dirigere il generoso ardore dei cittadini armati e risoluti a difendere questa cara patria (1). Basta dare una (1) E’ notorio ed incomprensibile 1’ errore della Commissione municipale dopo ricevuti i poteri dal governo austriaco nel giorno 22 marzo 1848, quando si consegnò l’ordine del richiamo della squadra che era a Pola, al Maffei comandante il piroscafo del LLoyd Il Maffei, doveva trasportare a Trieste il governatore Palfy, ed aveva impegnato la sua parola d’onore, che prima avrebbe toccata Pola, quivi avrebbe consegnato l’ordine, e poi si sarebbe recato a Trieste. Ma il Maffei in alto mare si disse costretto, a navigare per Trieste, da dove partirono gli ordini per tenere in soggezione la squadra. Così restò a disposizione del-1’ Austria la squadra che era a Pola e che constava di tre fregate da 50 cannoni, due corvette da venti, quattro brik da 16, una goletta da 10, cinque vapori, più i vapori del LLody. Su questo proposito mi venne comunicato dal compianto Giuseppe Medin un importante opuscolo scritto da Dataico Medin: schiarimento relativo ad una storia vecchia. Padova tipografia del seminario 1875.