In esse si parla dell’ ammiraglio inglese Stafford capitano supremo della spedizione, e dei legni veneti comandati dal Bandiera, dello sbarco e della presa di Beirut, di Sidone, nella qual fazione il cadetto Domenico Chinca, portatore del Vessillo, gridando guerriera, guerriera, nome della nave sulla quale era imbarcato, balzò fuori dagli altri, e primo montò sul baluardo piantando il vessillo, mentre questo veniva perforato da fucilate. Interessantissima è la narrazione dell’ assalto della città d’Acri, e dell’attacco dato da 26 legni da guerra, nella qual fazione si era distinto I’ alfiere di vascello Baldisserotto, che era stato spedito a scandagliare, e che si era inoltrato fin sotto le mura della città. Domenico Ghinea ebbe la medaglia d’oro al valor militare, e Francesco Bandiera ottenne onorificenze, dalle diverse potenze. Ma egli è tempo ormai di parlare dei figli di Francesco Bandiera, di Attilio e di Emilio, e se ho forse troppo indugiato, si è perchè credetti non inopportuno, render conto dei tempi, e dell’ ambiente nei quali aveano vissuto i due fratelli. Da Francesco e . da