Veneziani per due guerre col turco, erano diminuiti pella perdita di Negroponte e Sta-limene, nell’arcipelago, di Croja e Scutari nell’Albania, di Lepanto Corone e Modone, perdita compensata in parte coll’ acquisto dell’isola di Cipro, dovuto più all’intrigo che alla forza dell’armi. L’accrescersi della potenza Veneziana in Italia mosse non solo le avversioni del Papa, ma suscitò i rancori e le invidie universali, per cui si ripeteva in proporzioni ben più vaste, quella stessa ostilità alla republica Veneta, che si era mostrata vent’anni prima, all’epoca della guerra di Ferrara. Giulio II non si limitò a protestare, ma procurò unire l’imperatore e il re di Francia contro i Veneziani, per la ripartizione delle loro terre, in una prima lega stabilita a Blois ai 23 Dicembre del 1504. Nel 1505 i Veneziani per placare il Pontefice acconsentirono in parte ai suoi desideri retrocedendo Cesena, Forlì, ed Imola ma vollero ancora ritenere per sè Rimini, stata loro ceduta da Pandolfo Malatesta nel 1503, Faenza Cervia e Ravenna. Erano le cose a questo punto e nuova esca s’aggiunse al fuoco, quando nel 1508, Massimiliano chiedeva il passo ai Veneziani per farsi coronare a Roma.