— 166 — necessarie, che le fortificazioni erano cadenti, i depositi delle munizioni, esauriti. A rimediare a questo stato di cose, il Tron proponeva la diminuzione delle forze militari, le quali dovevano essere in proporzione dell’Erario, che doveva essere relativo allo stato del Commercio che voleva protetto. Mi riservo di parlare più avanti dell’opera del Tron nell’ interna amministrazione dello Stato, volendo ora render conto delle sue importanti ambasciate, quali furono quelle di Parigi, e di Vienna. La sua ambasciata a Parigi ebbe principio nel 1745, e durò fino alla fine dell’anno 1748, epoca ripiena di avvenimenti, causati dalla guerra della successione Austriaca. Con diligenza somma, il Tron espone i fatti della guerra, e si intrattiene dei rapporti fra le potenze belligeranti, ma siccome ciò mi porterebbe in un campo estraneo al nostro scopo, mi limiterò, ad accennare a quanto ha riflesso alle relazioni tra la Francia e la República Veneta. Si potrebbe ommettere di indicare una piccola controversia sorta colla Francia, per la preda di un bastimento Veneto, Capitano Moro, in seguito alla quale per istanza del Tron, venne annullato il decreto del Consiglio delle prede,