— 208 — teatro, per offrire qualche cosa del proprio. Scrisse una commedia veneziana in versi sciolti dal titolo l’acqua alta, ovvero le nozze in casa dell’avaro, stampata a Venezia nel 1769 Bassaglia, e dedicata a S. Ec. il Conte: a, b, c, d, e, f, g, Marchese di H, i k, 1, m, n, o, Barone di P, q, r, s, t, u, v, z. La commedia non resse alla scena, e venne sonoramente fischiata, anche dallo stesso autore, che la fece stampare sulla edizione accennata, mettendovi nella prima pagina, una vignetta riproducente una scena della commedia, e il pubblico che fischia, e sotto la scritta : — Dove mai xestu povero Goldoni ì — Che sòno. Che comedia che poeta ! — I nostri bezzi indrio ; calè Baroni — Il Goldoni aveva dovuto lasciare Venezia nell’ Aprile del 4761. Il Gritti parve risentirsi della disgrazia toccata alla sua Commedia, e la ricorda nelle Giozze d’oro, favola eterogenea ove dice : L’autor de 1’ aqua alta. — Che ha scoverto in barba dei più doti — 1’ arte el secreto vero, de consertar insieme, i sbadagi, coi fischi, e coi subioti.