— 188 — gli fosse stato osservato che poteva sedere dove giudicava conveniente, volle rigorosamente star attaccato al metodo di sedere, sulla banca dei forestieri, come un semplice particolare. Senza essere ricevuto od incontrato da alcuno, andò ad un gran ricevimento dato in palazzo Rezzonico. Qui fu avvicinato soltanto dal Tron, e a questo chiese informazioni sull’affare del Cardinale Molin, e sugli affari ecclesiastici. Del Cardinale Giovanni Molin, si intrattenne Giorgio Manolesso nella rivista del nostro Ateneo dell’anno 1902. Il Molin fu uditore di Rota per la Serenissima Signoria per 16 anni; nel 1755 fu creato Vescovo-di Brescia, e nel 1761 prelato Cardinale, da Clemente XIII Rezzonico. Gli inquisitori di Stato aveano già fatto delle osservazioni sul suo conto, al Podestà Priuli, intorno alla sua vita mondana. Nel 1768 quando il governo della República pubblicò le leggi ecclesiastiche, il Molin ebbe raccomandazioni da Roma di obbedienza e sommessione al sommo Pontefice. D’altra parte ebbe intimazioni dal doge, per l’intera esecuzione delle leggi. In questa situazione, abbastanza imbarazzante, il 16 di-