— 138 — tenuto dall’ Hocher. Lo Zorzi rispose che a torto si faceva aggravio all’amicizia sincera che la República nutriva per S. M., e si estese con maniere soavi per rasserenare il Locko-witz, il quale convenne che erano corsi troppo nel formare un positivo concetto, soggiungendo, che l’imperatore non dubitava della República Veneta, propensa a favorirlo e non a danneggiarlo; che col mezzo di negozianti avendo lo Sdrin molte corrispondenze, ricevè molti vantaggi ; che di ciò si era avvertita la República, perchè vigilasse. L’Imperatore sarebbe poi stato obbligato alla República, che si reggeva sempre nei suoi decreti con perfetta pietà e prudenza infinita. Lo Zorzi in sì travaglioso imbarazzo, si lusingava di aver sincerato l’anima di Lo-ckowitz. Aveva quindi lo Zorzi udienza presso l’imperatore, per sradicargli ogni sinistro pensiero già concepito, dicendo che la República Veneta, obbligata per i passati favori, formava a S. M. augurii di prosperità, e attendeva con impazienza sentire domati i ribelli e restituita la quiete con gloria delle armi Cesaree. L’Imperatore rispose confidare nella maturità e prudenza della República. Lo Zorzi scriveva che questa udienza giovò