— 130 — suoi a Salonicehio, e proponeva al gran Signore, di farsegli tributario con tutto il paese. Se la Porta lo avesse ricevuto sotto la sua protezione, non dubitava di ridurre alla sua volontà, la Croazia, la Dalmazia e la Schia-vonia. In compenso desiderava esser investito colla sua linea delle Provincie medesime, con titolo di Sovranità e libero Principato, sotto però la protezione delle armi del Sultano. Tale progetto, fu proposto al divano. Lo Zorzi diceva, che meravigliava che pel passato avendo lo Sdrin sempre professato avversione ai Turchi, ora volasse ad essi unirsi. Perciò si dubitava vi fosse artificio, e che non si procedesse con la necessaria sincerità. Gli incaricati del Conte a Salonicchio, attendevano la risposta, alle proposte, che furono mandate al gran Visir in Candia. Il Conte si infervorava nella leva ; col Bassà di Ca-nissa avea scambiati ostaggi, e faceva pratiche coi Valacchi per attrarli a sè. Ma il Vescovo di Zagabria, svelava le trame dello Sdrin col Turco, e i suoi raggiri coi sudditi, all’ Imperatore, e correva qualche parola di conferire al Cónte Ardedi, i posti cospicui che godeva la casa Sdrin.