— 52 - Lodovico Maria Sforza duca di Milano per la pace e tranquillità d’Italia. Marin Sanudo, che cominciò a scrivere i suoi diari nel 1496 parla spesso del Barba-rigo tributatogli molti elogi, prima della sua morte. Esso gli aveva già dedicato 1’ opera de origine, situ et magistratibus urbis Venetee, quindi allo stesso doge dedicava la storia della venuta di Carlo Vili dicendogli nella lettera dedicatoria : Adunque la città nostra Veneta, sempre di Agostino Barbarigo sarà memore, imperciocché (è) intervenute più ardue ed importanti materie sotto il tuo ducato che sotto niun altro principe che sia stato (Berchet, vita di M. S.) Narra poi ancora il Sanudo della venuta di Ercole marchese di Ferrara a Venezia, affettuosamente accolto dal Barbarigo ; dicendo che il doge era « pieno di memoria di gran consulto e sommo antiveder ». La condotta equivoca di Lodovico Sforza, dopo la discesa di Carlo VIII in Italia, e le ostilità da esso mostrate nella guerra di Pisa contro i Veneziani, fecero si che questi procurarono vendicarsi dell’ inviso duca di Milano, e nel 9 febbraio 1498 (99) stringevano lega con Luigi XII re di Francia a Blois ;