— 283 — Si fabbricarono cannoni, obici, petriere, migliaia di fucili a percussione o a pietra, pistole e sciabole ; si raffinava il nitro, si apprestavano migliaia di tubi di latta per fumate, tutte le cariche per le bocche da fuoco, e pei bastimenti, tubi e casse per le mine, si apprestarono 40 trabaccoli, e barricate pei canali della laguna con arsilli affondati con palafitte, e con pennoni ancorati con bastimenti, e si faceva volare buona parte del ponte della ferrovia (1). Insomma la Marina coi suoi 248 Ufficiali e coi suoi 5400 soldati, coi suoi pochi navigli, colle sue piroghe, pennis, cannoniere, pontoni contribuì a far brillare il valore italiano in queste lagune, e far sì che colla sua capitolazione, Venezia cadesse ultima in Italia, (1) I lavori della demolizione del ponte della ferrovia furono affidati alla marina ed ebbero principio il 12 Maggio 1849 di buon mattino, incominciando dalla testata di terraferma progredndo verso la grande batteria che si stava scoprendo. Il lavoro dei piloni veniva eseguito secondo i suggerimenti del Casoni, e la demolizione degli archi era stata affidata al tenente dei minatori Smith, che aveva ricevuto le istruzioni dal colonello Ronzelli. Il 29 maggio 1849 si facevano volare le mine, e ciò d’ ordine del Comando Generale della Marina Veneta. (Casoni).